La diversité des sépultures collectives du Sud de la France a la fin du Néolithique, début de l’Age du Bronze / Mélie Le Roy Actualités Et l'évolution créa la femme / Pascal G. Picq (2020)

Il villaggio neolitico di Lugo di Romagna - Fornace Gattelli. Strutture Ambiente Culture / Giuliana Steffè & Nicola Degasperi (2019)
 

 

Steffe_&_Degasperi_2019 [Néolithique]
Giuliana Steffè & Nicola Degasperi (2019) - Il villaggio neolitico di Lugo di Romagna - Fornace Gattelli. Strutture Ambiente Culture, Firenze, Istituto italiano di preistoria e protostoria, 668 p. EAN 9788860450746 & 9788860450753, 80,00 €.

"È una storia esemplare quella raccontata in questo ponderoso volume, di taglio specialistico, che va ben oltre lo specifico del contesto documentato. A cominciare dalla prima segnalazione dei resti poi riconosciuti come appartenenti all’insediamento neolitico di cui l’opera dà conto, che fu merito di volontari locali, al proficuo coinvolgimento dell’amministrazione locale nelle indagini condotte sul campo per quasi vent’anni, dall’impegno profuso nelle varie campagne da decine di archeologi professionisti e appassionati a una pubblicazione dei dati che si impone per la ricchezza dei dati offerti. Se già negli anni dello scavo il villaggio localizzato nell’area della Fornace Gattelli s’era imposto all’attenzione della comunità scientifica, che ne aveva intuito il potenziale informativo, ora, potendo disporre della sua edizione completa, si è passati dall’intuizione alla conferma della rilevanza del sito nel piú ampio quadro della preistoria italiana e, in particolare del Neolitico. L’esplorazione dell’abitato, occupato a partire almeno dal V millennio a.C. e riferibile alla Cultura di Fiorano, ha rivelato una situazione archeologicamente ideale: il sito venne infatti distrutto da un incendio e subito dopo abbandonato, permettendo cosí che le sue strutture fossero velocemente coperte da una spessa coltre alluvionale. Rimuovendo la quale, come si può dunque immaginare, ci si è trovati di fronte a una sorta di fermo immagine della vita quotidiana di una comunità vissuta oltre seimila anni fa. Se a ciò si aggiunge che le indagini hanno riportato alla luce i resti di un’intera capanna, corredata di strutture accessorie, di palizzate e altri apprestamenti, nonché una mole considerevole di materiali ceramici, resti di faune, semi e molto altro ancora, il villaggio di Lugo si impone in tutta la sua pregnanza. Un panorama che il volume, integrato da un supplemento digitale Open Access (https://www.iipp.it/ le-nostre-pubblicazioni/ origines/lugo-diromagna/), descrive in maniera sistematica e approfondita. Dopo un’ampia Introduzione, i contributi sono riuniti in tre macrosezioni principali (Strutture, Ambiente e Culture), che trovano la loro sintesi naturale nelle Conclusioni. Sarebbe qui arduo segnalare i molti elementi d’interesse e i possibili spunti per ulteriori approfondimenti suggeriti nell’arco di quasi 700 pagine, ma, fra i tanti, possiamo ricordare le considerazioni sulla natura dell’incendio che pose fine alla vita dell’insediamento: come spiega Andrea Pessina, potrebbe infatti non essersi trattato di un episodio accidentale o dell’esito di un’azione ostile da parte di un’altra comunità. Sulla base di confronti archeologici ed etnografici, non si può infatti escludere che le fiamme fossero state deliberatamente appiccate dagli abitanti del villaggio e che il gesto possa avere avuto un significato rituale. Interrogativi destinati a rimanere tali, ma che certamente rendono ancor piú accattivante la vicenda degli uomini e delle donne che scelsero di vivere in quest’angolo di Romagna. E che forse sorriderebbero nel constatare che, per un curioso scherzo del destino, le loro case finite nel fuoco sono oggi sommerse dall’acqua del bacino venutosi a creare dopo che la fornace ha cessato la propria attività e ha sospeso le periodiche operazioni di pompaggio dell’area in cui un tempo si estraeva l’argilla." Stefano Mammini in ARCHEO n. 416 di ottobre 2019, p. 114.

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